Una famiglia per l’olio, i nostri 110 anni

“La fortuna dell’Italia olearia nel mondo la si deve tutta all’elemento familiare che da sempre ha contraddistinto l’imprenditoria del comparto olio da olive. Senza l’impegno, il coraggio e le grandi intuizioni commerciali di alcune storiche famiglie, non ci sarebbe stata la grande Italia dell’olivo e dell’olio, così come noi oggi la conosciamo e universalmente viene apprezzata”.

(dalla prefazione di Luigi Caricato)

 

In occasione dei 110 anni dalla fondazione dell’azienda, Santagata pubblica il libro “Una famiglia per l’olio, i 110 anni di una storica impresa olearia in un racconto a più voci”, scritto da Cristina e Federico Santagata e curato dal giornalista e scrittore Luigi Caricato.
“Una storia di famiglia, una storia tutta italiana. Una famiglia per l’olio: i Santagata, dalla Liguria nel mondo”. È il richiamo che si legge nell’aletta di copertina del libro illustrato e pubblicato per le edizioni Olio Officina, casa editrice specializzata nella comunicazione di settore, punto di riferimento e luogo del pensiero e dell’innovazione per il mondo oleario italiano e non solo.

 

L’azienda

L’azienda è stata fondata nel 1907, nel borgo di Camogli, da Giovanni Battista Santagata che ha saputo trasformare la sua passione per l’olio di oliva di qualità in un’impresa di successo senza mai perdere di vista la qualità dei prodotti e l’attenzione al territorio. Oggi, ha sede a Genova ed è gestita con la stessa passione, dedizione e professionalità da Cristina e Federico, quinta generazione della famiglia Santagata.
Da 110 anni, Santagata seleziona oli di oliva ed extravergini di alta qualità e li commercializza in Italia e nel mondo, nel rispetto delle più restrittive norme Europee e attraverso un severo sistema di controllo di qualità e sicurezza. Nel corso dell’anno tutti i luoghi della produzione e lo stato di salute e di cura degli alberi vengono visitati e controllati, nella piena consapevolezza che è l’intero ecosistema a conferire al prodotto finale le sue qualità.
Le attività dell’azienda si distinguono tra la selezione e commercializzazione del prodotto sfuso che viene appositamente creato per importanti brand nazionali ed internazionali e per l’industria alimentare, e la selezione e commercializzazione del prodotto confezionato a marchio Santagata e Frantoio di Portofino destinato al consumatore finale.

Il libro

Nato dalla volontà di celebrare un anniversario importante, il libro è un racconto a più voci. Cristina e Federico – non essendo scrittori – hanno pensato di raccontare la loro storia attraverso una pubblicazione corale, in condivisione con altri.
Hanno infatti collaborato, oltre a Luigi Caricato, il professore Tommaso Sitzia dell’Università di Padova, Dipartimento di Territorio e Sistemi Agro-Forestali con un intervento scientifico sulla rilevanza della coltivazione degli uliveti per la salute ambientale; i nutrizionisti Luca Spigno e Giulietta Spadafora sul ruolo dell’olio nell’alimentazione e sulle sue qualità nutritive e salutari; gli chef Toni Mörwald, Seita Nakahara, Simon Gault, Ivano Ricchebono, Claudio Fortuna e Andrea De Galleani con le loro proposte culinarie.
Il filo conduttore del libro è la voce di Cristina e Federico, la storia della loro famiglia e della loro azienda, la centralità di un territorio – quello ligure –  presente e protagonista, e la continua attenzione e ricerca alla qualità e all’innovazione.

“Un’azienda non la si eredita semplicemente perché si nasce in una famiglia che l’ha fondata e condotta per anni. Un’azienda dalla forte connotazione familiare come è la nostra, rappresenta anche un modo di essere, un approccio, uno stile. Ed è per questo motivo che abbiamo voluto comprendere il nostro passato alla luce del presente”.

(dall’introduzione di Cristina e Federico Santagata)

Autori e curatore

Cristina Santagata (1978) si è laureata in filosofia a Genova, con DEA alla Sorbona di Parigi. Dopo aver studiato in Francia, è rientrata a Genova per dedicarsi dell’azienda di famiglia, di cui ora è presidente, occupandosi principalmente dei mercati internazionali.
Federico Santagata (1983) sportivo per vocazione è maestro di sci e amante del mare. Ha iniziato a lavorare presso una nota casa olearia, di cui Santagata è socia, per poi dedicarsi all’azienda di famiglia, dove si occupa principalmente della selezione della materia prima. Quando non è in azienda ad assaggiare oli è in giro per uliveti.
Luigi Caricato, giornalista e scrittore, esperto “oleologo”. Collabora con le principali testate giornalistiche nazionali ed internazionali, ha pubblicato numerosi libri sul tema dell’olio. È direttore del settimanale “Olio Officina Magazine” e del trimestrale bilingue italiano/inglese OOF, gestisce l’omonima casa editrice e organizza ogni anno a Milano “Olio Officina Festival – Condimenti per il palato & per la mente”, una manifestazione di riferimento per il settore ma non solo. Un progetto culturale con cui si intende riformulare l’abituale approccio con i grassi, e più in generale con i condimenti, in cucina. La prossima edizione è programma dal 1 al 3 febbraio 2018 al Palazzo delle Stelline a Milano.

 

Santagata, Sommariva, De Cecco: storie di famiglia, di azienda e di olio

Tre aziende italiane, con una storia importante alle spalle e tutte le energie rivolte al futuro, pronti ad una “nouvelle vague” dell’olio, tutta italiana. Insieme a Cristina Santagata, moderati da Luigi Caricato, sul palco di OliOfficina – che si conferma la più innovativa ed autorevole manifestazione italiana interamente dedicata all’olio e alla sua cultura – nella sezione sulle nuove tendenze, si confrontano Agostino Sommariva di Sommariva Tradizione Agricola e Marco Camplone di De Cecco, consapevoli delle difficoltà del sistema e degli andamenti del mercato.

Al centro del dibattito proprio il legame con il passato e l’importanza di valorizzare tradizioni, esperienze e professionalità che nel mondo dell’olio in Italia hanno radici lontane, ma al tempo stesso la necessità di rompere con il passato per superare alcuni errori, come l’incapacità di fare sistema. Il richiamo è ad una tradizione da ricostruire rispetto al ruolo di ciascuno nella filiera (produzione, distribuzione, commercializzazione e somministrazione) e soprattutto da ri-raccontare.

L’informazione sull’olio è infatti molto scarsa e spesso “contro”. Una informazione che quando avviene in modo corretto e consapevole sa entusiasmare. È il caso degli chef che portano la bottiglia in tavola per sensibilizzare sul prodotto che non è solo un condimento ma è cultura (in Italia abbiamo oltre 500 diversi cultivar e una incredibile ricchezza negli abbinamenti tra olio e piatti). È il caso delle sessioni di assaggio organizzate ad OliOfficina e dedicate espressamente ai “non addetti ai lavori”: sale piene, posti esauriti, persone entusiaste che si concentrano per trovare le parole giuste a descrivere i sapori e i bouquet che sentono.

C’è molta strada da fare per diffondere la cultura dell’olio, ma siamo in molti a volerla percorrere. OliOfficina è una delle tappe.