Americani, cibo e olio

La cultura americana presta sempre maggiore attenzione alla qualità del cibo e ad una alimentazione più sana. In alcuni stati – come ad esempio la California – l’interesse ai prodotti di qualità e l’abitudine a comportamenti più salutari sono diffusi da tempo, ma questo trend sta iniziando a diffondersi in tutto il territorio americano. Questo modo di agire coinvolge ovviamente anche l’olio extra vergine di oliva, sempre più utilizzato non solo come condimento per insalate, verdure e bruschette ma anche come valida alternativa per cucinare in modo più salutare.

Chef e ristoratori propongono piatti preparati con olio extravergine di oliva e gli addetti ai lavori – come importatori e distributori alimentari – sono sempre più competenti e preparati ad assaggiare, riconoscere e distinguere un olio di qualità, elementi fondamentali affinché, sempre più nel mondo, si affermi la cultura dell’olio extravergine di oliva come prodotto buono, sano e fondamentale nella nostra dieta di tutti i giorni.

Questo rafforza ulteriormente il legame che gli Stati Uniti hanno da sempre con l’Italia, con la cucina e la tradizione italiana. Si confermano infatti primo paese al mondo per l’importazione di olio di oliva e nei loro ristoranti si è diffusa – molto più che da noi – l’abitudine a servire qualche fetta di pane accompagnato da una coppetta di olio extravergine di oliva. Per la gioia degli avventori che – nell’attesa – si godono qualche boccone di pane e olio!

Santagata, Sommariva, De Cecco: storie di famiglia, di azienda e di olio

Tre aziende italiane, con una storia importante alle spalle e tutte le energie rivolte al futuro, pronti ad una “nouvelle vague” dell’olio, tutta italiana. Insieme a Cristina Santagata, moderati da Luigi Caricato, sul palco di OliOfficina – che si conferma la più innovativa ed autorevole manifestazione italiana interamente dedicata all’olio e alla sua cultura – nella sezione sulle nuove tendenze, si confrontano Agostino Sommariva di Sommariva Tradizione Agricola e Marco Camplone di De Cecco, consapevoli delle difficoltà del sistema e degli andamenti del mercato.

Al centro del dibattito proprio il legame con il passato e l’importanza di valorizzare tradizioni, esperienze e professionalità che nel mondo dell’olio in Italia hanno radici lontane, ma al tempo stesso la necessità di rompere con il passato per superare alcuni errori, come l’incapacità di fare sistema. Il richiamo è ad una tradizione da ricostruire rispetto al ruolo di ciascuno nella filiera (produzione, distribuzione, commercializzazione e somministrazione) e soprattutto da ri-raccontare.

L’informazione sull’olio è infatti molto scarsa e spesso “contro”. Una informazione che quando avviene in modo corretto e consapevole sa entusiasmare. È il caso degli chef che portano la bottiglia in tavola per sensibilizzare sul prodotto che non è solo un condimento ma è cultura (in Italia abbiamo oltre 500 diversi cultivar e una incredibile ricchezza negli abbinamenti tra olio e piatti). È il caso delle sessioni di assaggio organizzate ad OliOfficina e dedicate espressamente ai “non addetti ai lavori”: sale piene, posti esauriti, persone entusiaste che si concentrano per trovare le parole giuste a descrivere i sapori e i bouquet che sentono.

C’è molta strada da fare per diffondere la cultura dell’olio, ma siamo in molti a volerla percorrere. OliOfficina è una delle tappe.

Conoscere l’olio: oggi parliamo di Blend

Per Blend si intende la miscela tra oli extra vergine di oliva dalle caratteristiche identitarie tra loro distinte, realizzata al fine di ricavare un prodotto omogeneo e armonico, studiato per risultare peculiare e unico, funzionale al gradimento del consumatore. Il blend – altrimenti definito “miscela” – può essere in linea con le tendenze di gusto prevalenti (esempio: olio “dolce”, morbido, dal gusto rotondo e delicato), oppure, in alternativa, può essere concepito in una nuova prospettiva di tendenza di consumo (ad esempio, gusto e profumi dell’olio più marcati, con amaro e piccante netti e persistenti); o, infine, in funzione dei differenti impieghi gastronomici cui l’olio è destinato. Il Blend è uno dei temi più complessi e delicati del settore della produzione dell’olio; per approfondire altri temi e termini specifici visita la pagina dedicata al Glossario nel sito di Santagata 1907.

Frantoio di Portofino al Fine Food Australia

I Prodotti del Frantoio di Portofino sbarcano in Australia, uno dei paesi che più sa apprezzare la grande tradizione culinaria e alimentare italiana, in occasione del Fine Food Australia (Melbourne 12 – 15 settembre).

Il Frantoio di Portofino, insieme ai prodotti a marchio Santagata, sarà presente allo stand ISOLA H2 STAND N° 8 . L’olio extra vergine d’oliva, una delle grandi tradizioni italiane, è pronto a rappresentare il made in italy  su uno dei più importanti mercati internazionali.

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Frantoio al Summer Fancy Food di New York

I prodotti del Frantoio di Portofino partecipano al Summer Fancy Food di New York  , grazie alla collaborazione con il biscottificio genovese Grondona. Sarà l’occasione per approfondire con il pubblico americano specializzato, presente all’importante manifestazione, le qualità di un prodotto genuino alla base di una cucina attenta alla salute e anche al gusto.

Grondona

Rivista russa dedica articolo al Frantoio

Se si parla di cucina italiana, tra i popoli del mondo che forse la amano di più c’è il popolo russo. Solo la città di Mosca pare conti un numero di ristoranti italiani e di chef italiani corrispondente alla metà di tutti quelli esistenti da noi:

La voce russa/Perché i russi amano così tanto gli italiani.

L’olio del Frantoio di Portofino è presente nel mercato russo da circa 5 anni dove è un apprezzato ingrediente per piatti genuini e tradizionali ma anche un amato condimento in accompagnamento di piatti semplici come insalate di verdura, pomodoro e mozzarella, bruschette delicate.

Ecco l’articolo uscito sulla rivista mensile russa “Italia- Made in Italy” e dedicato al Frantoio di Portofino.

 

Cibus 2016

Prima uscita pubblica per il nuovo marchio Gastronomica, la rete di imprese che promuove in Italia e all’estero i prodotti gastronomici della Liguria di alta qualità.

In occasione di Cibus, il Salone Internazionale dell’alimentazione di Parma, Gastronomica ha esposto, presentato e proposto il nostro extravergine di oliva D.O.P. e Taggiasco, insieme al Pesto Fresco Rossi e al caffè della Torrefazione Ronchese.

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Il Campionato del Mondo di Pesto al Mortaio

Il Campionato Mondiale di Pesto Genovese al Mortaio® è una manifestazione enogastronomica, organizzata dall’Associazione Culturale dei Palatifini, che si svolge ogni due anni a Palazzo Ducale prestigiosa sede dei Dogi dell’antica Repubblica di Genova.

Coinvolge migliaia di persone perché, oltre alla sfida finale (100 concorrenti provenienti da tutto il mondo, 30 giudici, giornalisti e blogger nazionali e internazionali), tra un’edizione e l’altra vengono organizzate, in Italia e all’estero, gare eliminatorie, dimostrazioni, seminari di approfondimento sulla cultura alimentare, concorsi di vario tipo come cartoon, fotografia e anche di design industriale.

Una manifestazione interessante e complessa, destinata al mondo intero, perché dietro il pesto c’è la storia, c’è l’arte, c’è la qualità della vita. C’è una economia nuova e una speranza in più di futuro. Chi sostiene il Campionato, come il Frantoio di Portofino, ne condivide le alte finalità di sostegno alla cultura e alla promozione delle buone tradizioni che influiscono sulla nostra vita.

La sfida viene vinta da concorrenti italiani come stranieri. L’ultima edizione, lo scorso 16 aprile, è stata vinta da Alessandra Fasce, giovane aiuto cuoca in un ristorante di Fontanegli, caratteristico borgo della periferia genovese e ha visto in gara 22 concorrenti stranieri, la più lontana dalla Nuova Zelanda. Ma a vincere soprattutto è il pesto, una salsa salutare e naturale. E ovviamente i suoi ingredienti, locali e di qualità.

 

 

Sirha, Budapest 2016

I prodotti Frantoio di Portofino e Santagata, insieme ai vini Lupi, Casalupi 1960, sono stati presentati a Budapest, in occasione di Sirha 2016, la manifestazione ungherese più importante dedicata al settore agro-alimentare.

Sirah 2016, BudapestSirah 2016, Budapest

L’offerta Frantoio di Portofino (Riserva, San Massimo, Selezione, DOP Riviera di Levante e Taggiasca), è particolarmente adatta ad una clientela raffinata e competente, capace di riconoscere l’alta qualità e la genuinità del prodotto.

In occasione della fiera si è svolta la finale europea del “Bocuse d’Or 2016”, il più prestigioso concorso di cucina al mondo, che ha anche selezionato gli chef che parteciperanno alla finale mondiale di Lione.

 

Frantoio Portofino a Sirah 2016
Frantoio di Portofonio a Sirah 2016
Frantoio di Portofonio a Sirah 2016